L’organo della vagina è una cavità virtuale aperta verso l’ambiente esterno; in essa si riscontrano diverse forme di batteri. Una parte di questi sono “saprofiti”(partecipano alla regolazione del fisiologico clima metabolico dell’organo vaginale).

Lo streptococco è uno di questi microbi ed è presente nel 25% delle donne; esso può creare uno stato irritativo, ma può essere presente anche senza sintomi.

Lo Streptococco Agalactiae si rileva nel tampone vaginale specifico, il germe è anche presente nelle basse vie intestinali (si trova infatti spesso anche sull’esame colturale dei tamponi rettali).

Poiché non causa sintomi alla donna e non è pericoloso, non deve essere trattato con antibiotici.

L’importanza dell’infezione genitale da Streptococco è limitata al solo caso di gravidanza e in concomitanza del parto, perché l’infezione si trasmette spesso al bambino (circa nel 40% dei casi); questo avviene solo nel parto vaginale.

Non ha nessun senso fare il tampone all’inizio della gravidanza; la ricerca dello streptococco va effettuata intorno alla 37^ settimana allo scopo di premunirsi ad un trattamento nella fase del parto (durante il travaglio).

La motivazione di questo atteggiamento, che è un passo fondamentale del managment gravidico, è da ricercare nell’ eventuale rischio di tramettere l’infezione al neonato. Tale evenienza, occorre sottolineare, avviene in un caso su 100 ed è quindi rara; ma può avere gravi conseguenze sul neonato (meningite, setticemia, polmoniti, o altre malattie, che si possono manifestare precocemente o più raramente a distanza di diverse settimane dalla nascita).

Il rischio comunque non deve essere sottovalutato; se presente in vagina o nell’intestino, la procedura di prevenzione dei danni sul nascituro è rappresentata da antibiotico terapia durante tutto il periodo del travaglio sino al parto. Suddetta procedura non è curativa ma preventiva per evitare il diffondere dell’infezione da mamma a bambino.

Oramai la esecuzione routinaria del tampone vagino–rettale per la ricerca dello streptococco è parte integrante della normale gestione della gravidanza. Si deve eseguire, come sopra detto, alla 37^ settimana e la non esecuzione obbliga il ginecologo a medicalizzare il travaglio con una massiva terapia antibiotica.

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