Ostetricia

Ginecologo Dr. Luigi Cetta, fautore del Management della Gravidanza

Anemia in gravidanza

1/3 delle donne nel corso del terzo trimestre di gravidanza possono essere colpite da anemia. Le cause più comuni possono essere riconducibili alla carenza di ferro e di acido folico.

Sintomi dell’anemia in gravidanza

In caso di anemia, il sangue non trasporta le quantità normali di ossigeno. Inizialmente può essere asintomatica o determinare sintomi vaghi quali spossatezza, pallore, confusione. In caso di anemia grave si assiste ad un’irregolarità dei battiti del polso, perdita di sensi, abbassamento della pressione sanguigna.

Se l’anemia in gravidanza non viene bloccata in tempo può dar luogo a spiacevoli conseguenze:

  • Il feto non ottiene la quantità di ossigeno necessaria per un normale accrescimento e sviluppo, con particolare riferimento al cervello
  • Le donne in gravidanza possono essere colpite da affanno ed eccessiva spossatezza
  • Aumenta il rischio di travaglio pretermine
  • Aumenta il rischio di infezioni nella donna dopo il parto
  • Il sanguinamento fisiologico durante il travaglio e il parto possono determinare un rischioso aggravamento dell’anemia

Diagnosi dell’anemia in gravidanza

Una corretta diagnosi può essere confermata dalle analisi del sangue. Nel 95% dei casi l’anemia in gravidanza è provocata dalla carenza di ferro o acido folico: in questo caso va trattata con la somministrazione di integratori, per ridurre il rischio di difetti del tubo neurale del bambino.

Le conseguenze dell’anemia falciforme

L’anemia falciforme è una forma esclusivamente ereditaria, che può dar luogo a conseguenze anche gravi:

  • Infezioni quali polmonite, infezioni delle vie urinarie e infezioni uterine
  • Ipertensione arteriosa che colpisce 1/3 delle donne
  • Insufficienza cardiaca
  • Embolia polmonare potenzialmente letale: ostruzione delle arterie polmonari da parte di coaguli di sangue
  • Crescita insufficiente del feto in rapporto all’età gestazionale
  • Parto prematuro

La presenza di anemia falciforme in forma grave prima della gravidanza aumenta il rischio di problemi di salute per la madre e il feto, con rischio di mortalità fetale durante la gravidanza. Solitamente, l’anemia falciforme peggiora con l’avanzare della gravidanza.

Regolari trasfusioni di sangue diminuiscono il rischio di crisi falciformi, anche se aumentano le probabilità di rigetto del sangue trasfuso; non diminuiscono invece i rischi per il feto. Tale condizione può essere potenzialmente letale. Pertanto, il ricorso alle trasfusioni si verifica solo nelle seguenti condizioni:

  • Insufficienza cardiaca o una grave infezione batterica
  • Emorragia o un’infezione del sangue (sepsi) durante il travaglio e il parto

In casi di crisi falciforme, la gestante è sottoposta allo stesso trattamento seguito prima della gravidanza. È necessario il ricovero ospedaliero e la somministrazione di liquidi endovena, oltre a ossigeno e farmaci analgesici. 

Dott. Luigi Cetta Ginecologo

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