Quando la donna si accorge di essere in gravidanza è assalita da molte preoccupazioni.

L’arrivo di un figlio provoca un profondo cambiamento. Il corpo si modifica e contemporaneamente manda segnali non gradevoli (nausea, vomito, mal di schiena e mal di testa); il fisico si appesantisce e rende difficile fare tutto quello che si faceva prima.

Aumentano le preoccupazioni per il proprio benessere; in gravidanza la donna potrebbe confrontarsi con problematiche mediche che possono mettere a repentaglio la salute sua e del proprio bambino.

Patologie importanti, come la ipertensione o il diabete, sono per noi operatori che ci occupiamo di gravidanze a rischio, una variabile usuale nel trattarle e risolverle.

Le infezioni possono essere considerate problematiche che, se compaiono nel corso della gravidanza, possono creare qualche serio problema.

Complicazioni come il rischio o la inevitabilità dell’aborto, oppure quello di partorire prima del tempo con la conseguenza di perdere il bimbo, possono essere legate ad un evento infettivo non trattato adeguatamente o preventivamente.

Parliamo intanto di quali sono le infezioni che usualmente il ginecologo deve vigilare, che non si evidenzino nel corso del managment della gravidanza. Queste si dividono tra quelle sessualmente trasmesse e le non sessualmente trasmesse.

1) Le malattie a trasmissione sessuale:

  • La clamidia può causare la rottura delle membrane e di conseguenza il parto prematuro.
  • La gonorrea congiuntivite neonatale
  • La sifilide e la HIV (AIDS) può trasmettersi al feto
  • L’herpes e il Virus ZiKA possono attaccare il sistema nervoso centrale

2) Le infezioni non sessualmente trasmesse:

  • La rosolia causa problemi di crescita non adeguata prima della nascita o difetti cardiaci e degli organi dei sensi (udito o vista)
  • L’infezione da citomegalovirus attraversa la placenta, danneggia il fegato e il cervello del feto
  • La varicella aumenta il rischio di aborto spontaneo, può arrecare danni agli occhi del feto, difetti agli arti, cecità o ritardo mentale
  • La toxoplasmosi può provocare aborto o morte del feto e difetti congeniti gravi
  • La listeriosi, o le comuni vaginosi, possono provocare l’insorgere di travaglio, pre-termine o morte in utero se legata a rottura del sacco amniotico e conseguente Anmiotite

Un paragrafo a parte merita l’infezione da streptococco beta emolitico o agalattiae, colonizzatore innocuo del tratto gastrointestinale ed uro-genitale.

In alcune situazioni può trasformarsi in batterio patogeno che da origine ad infezioni; esso è presente nel 15/20% di donne sane che non presentano alcuna sintomatologia.

Questo microorganismo è in grado di provocare infezione, può attaccare le vie respiratorie, le vie urinarie e la pelle, ma si combatte con antibiotici.

In gravidanza se non curato può essere la causa di gravi complicazioni sul neonato e la neomamma come la sepsi, infezioni delle vie urinari e amniotite con conseguenze potenzialmente tragiche per il feto come polmoniti e meningiti.

In conclusione, se non vengono prese le corrette azioni di profilassi e prevenzione, lo scenario clinico da routinario può diventare tragico.

Lo specialista riesce ad evitare la compromissione di qualsiasi gravidanza grazie alla esecuzione di vaccini (come per la rosolia o il morbillo) o al controllo preventivo degli anticorpi che, in caso di infezione iniziale, ci consente la possibilità di intervenire con una tempestiva ed efficace terapia antibiotica.

Il managment della gravidanza, anche in quella che sembra più semplice, è fatto di controlli ematochimici e clinici che permettono al ginecologo di assumere le corrette azioni preventive e permette a qualsiasi percorso nascita di essere il più fisiologico possibile.

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