La maggior parte delle donne soffre di dolori mestruali (dismenorrea) associati al ciclo mensile. Solitamente, sono caratterizzati da spasmi nella parte bassa dell’addome che possono diffondersi fino ad interessare la schiena e le cosce. Il dolore può essere forte oppure meno intenso ma costante e può variare ogni mese.
Quali sono le cause dei dolori mestruali?
Durante il ciclo mestruale la parete dell’utero si contrae favorendo l’espulsione del tessuto che si trova all’interno della sua cavità. Le contrazioni vanno a comprimere i vasi sanguigni provocando un’interruzione momentanea dell’afflusso di sangue e dell’apporto di ossigeno all’utero; in assenza di ossigeno, il tessuto dell’utero libera alcune sostanze chimiche che causano dolore, nonchè altre sostanze, chiamate prostaglandine, che qualora prodotte in quantità notevole, stimolano maggiormente le contrazioni muscolari aumentando la percezione di dolore.
Avviene meno di frequente che il dolore mestruale possa dipendere da malattie preesistenti. In tali casi si parla di dismenorrea secondaria, condizione che, solitamente, riguarda le donne tra i 30 e i 40 anni.
Alcune cause dei dolori mestruali:
- Endometriosi, ossia presenza della mucosa che riveste internamente l’utero, chiamata endometrio, in zone atipiche come le Tube di Falloppio o le ovaie
- Fibromi, tumori non cancerosi che si sviluppano nell’utero causando mestruazioni abbondanti e dolorose
- Infiammazione pelvica, patologia provocata da gravi infezioni batteriche dell’utero, delle tube di Falloppio e delle ovaie
- Adenomiosi, ispessimento delle fibre muscolari del tessuto uterino che provoca dolori mestruali particolarmente intensi
- Dispositivo intrauterino (IUD), tipologia di contraccettivo che si inserisce nell’utero composto di rame e materiale plastico. In questo caso, solitamente, il dolore interessa unicamente i primi mesi successivi alla sua applicazione
Le condizioni sopra descritte possono a loro volta essere causa della variazione di durata e intensità del dolore mestruale provocando:
- Irregolarità del ciclo
- Sanguinamento tra un ciclo e l’altro
- Secrezione vaginale
- Dolore durante il rapporto sessuale
In presenza di tali disturbi è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo.
Durata del dolore mestruale
Solitamente, il dolore compare in presenza del sanguinamento, anche se può accadere che il dolore compaia nei giorni che precedono il ciclo. La durata può variare dalle 48 alle 72 ore, ma può permanere anche oltre in presenza di un flusso particolarmente abbondante. In fase adolescenziale i primi cicli mestruali spesso sono dolorosi. Quando non associato a patologie preesistenti, il dolore mestruale tende ad attenuarsi negli anni e dopo la gravidanza.
Le terapie per il dolore mestruale
Nella maggior parte dei casi per attenuare il dolore è sufficiente ricorrere agli antidolorifici, come Aspirina e Ibuprofene. Per chi soffre di asma, di disturbi di stomaco, di fegato o di problemi ai reni è fortemente sconsigliato il ricorso ai suddetti farmaci. Un altro farmaco efficace può essere il Paracetamolo. Se tali antidolorifici dovessero risultare inefficaci, il Ginecologo potrebbe indicare terapie più forti a base di Naprossene o Codeina.
Ulteriori suggerimenti per ridurre il dolore mestruali:
- Smettere di fumare
- Fare attività fisica, anche senza sforzo
- Diffondere calore sull’addome
- Fare un bagno o una doccia caldi per rilassare i muscoli
- Praticare un leggero massaggio circolare sulla parte inferiore dell’addome
- Praticare un’attività fisica di rilassamento come yoga o pilates, in modo da sciogliere la percezione di dolore
- Ricorrere alla Stimolazione Elettrica Nervosa Transcutanea (TENS), passaggio di corrente elettrica a bassa tensione sull’addome, che provoca la stimolazione di specifiche fibre nervose favorendo una percezione di formicolio sulla pelle
Se il dolore è molto intenso o in presenza di mestruazioni abbondanti e irregolari, o di disturbi associati alla dismenorrea secondaria, è opportuno consultare il Ginecologo.
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