Con sincera soddisfazione pubblico sulla mia pagina le riflessioni della ostetrica Mariagiovanna dopo un eccellente lavoro fatto in una “qualsiasi “notte nella nostra sala parto e terminato con un successo della procedura VBAC. Il mio ruolo di capo equipe mi porta a non trascurare le procedure che rendono il nostro lavoro sicuro nelle diversità dei colleghi che si alternano. Con Mariagiovanna è capitato qualche volta di non avere opinioni concordanti ma mai è mancata la stima e la collaborazione con il fine comune di fare il meglio per la neo mamma ed il nascituro. Questo deve essere lo spirito di team!
Mariagiovanna:
Sono un’ostetrica dell’Ospedale Sant’Eugenio e questa notte ho accompagnato una mia amica che desiderava avere un parto spontaneo dopo un pregresso taglio cesareo .
Siamo arrivate in ospedale dopo una fase prodromica molto lunga che aveva provato emotivamente e fisicamente la sua determinazione. Siamo giunte in ospedale con la speranza nell’epidurale; al ricovero abbiamo incontrato il Dott. Cetta, medico di guardia della sala parto, che è stato molto rigido a riguardo. Purtroppo il protocollo di gestione di un VBAC non prevede l’uso dell’epidurale prima che il travaglio sia ben avviato, né l’uso eccessivo dell’ossitocina per regolarizzare le contrazioni. Abbiamo deciso di dare una chance alla mia amica facendole fare l’epidurale, senza la quale non sarebbe mai riuscita ad affrontare la restante parte del travaglio. Questa è la dimostrazione del fatto che nonostante in ospedale ci possano essere protocolli rigidi, occorre sempre valutare il caso specifico, non standardizzare.

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